Una Breve Presentazione degli Hub di Innovazione Cinesi

Gare tra startup, incubatori e acceleratori stanno diventando sempre più comuni nelle maggiori città Cinesi. Il Venture Capital (VC) in Cina è balzato alle stelle, aumentando di sette volte negli ultimi 5 anni. La Cina si sta innovando. Questo articolo esamina i motivi per cui la Cina debba innovarsi, i modi in cui lo abbia fatto finora, i luoghi e i settori in cui l’innovazione stia crescendo, e le principali sfide che la Cina debba affrontare.
L’Ascesa degli Hub di Innovazione
Le politiche del governo cinese, volte a sostenere la competitività e la crescita, stanno trasformando la terra della manifattura a basso costo e bassa qualità in una “centrale d’innovazione”. L’innovazione sorge normalmente in comunità urbane con buone università, centri di ricerca e ricchi investitori. La Silicon Valley è nata da Stanford e dall’Università di California; Kendall Square dal MIT e dalla Harvard Medical School. In modo analogo, l’Accademia delle Scienze e le Università Tsinghua e Peking hanno avuto un ruolo fondamentale nella trasformazione di Pechino in un hub di innovazione. Tuttavia, con l’eccezione di Pechino e parzialmente di Shanghai, l’innovazione in Cina si è sviluppata principalmente dall’alto, ovvero su spinta dello stato (come a Shenzhen e Chengdu).
I governi locali hanno giocato dunque un ruolo importante. Per esempio, il governo di Shanghai ha approvato un nuovo schema per rimborsare gli investitori fino a 60% di eventuali perdite avute a cause di investimenti in startup. Il governo di Pechino ha dato il maggior sostegno fino ad ora, investendo circa 6.3% del suo budget nei campi della scienza e della tecnologia, più dei governi di Shanghai e Shenzhen (che hanno investito rispettivamente il 5.3% e 3%) Il governo di Chengdu investe solo circa l’1.2% del suo budget sulla scienza e la tecnologia, ma gli investimenti sono aumentati di un incredibile 78.7% tra il 2011 e il 2014.
Anche il settore industriale può esercitare una grande spinta. Nel 2014, le industrie di Shenzhen hanno investito un totale di $21 miliardi sulla ricerca e lo sviluppo, il 53% in più rispetto al 2011. Non male anche le industrie di Shanghai che hanno investito un totale di $6.7 miliardi nel 2014. Sia Pechino sia Chengdu rimangono indietro con investimenti di circa $3.5 e $3 miliardi. Tuttavia, Chengdu si distingue in termini di crescita: tra il 2011 e il 2014, gli investimenti da parte del settore industriale sulla ricerca e lo sviluppo sono aumentati di uno straordinario 88%.
Una volta che l’ecosistema favorisce la nascita di startup, ciò che queste necessitano più di ogni cosa è un finanziamento. E nel momento di crescita, la fonte più comune è il venture capital (VC). Nel 2015, Pechino è stata la città che ha ricevuto il maggior ammontare di capitale ($20 miliardi tramite 677 accordi), seguita da Shanghai ($12.2 miliardi tramite 365 accordi). Pechino, inoltre, può contare su tutte le maggiori compagnie di VC. Tutte queste, tranne una, hanno una sede anche a Shanghai. D’altra parte, Shenzhen ospita solo due delle principali compagnie di VC, e Chengdu nessuna. È interessante ora vedere a cosa abbiano portato tutti questi elementi.
Un Breve Confronto dei Principali Hub
Beijing Zhongguancun Science Park, la prima area speciale ad essere stabilita, è oggigiorno il più grande centro di innovazione in Cina, con oltre 2 milioni di persone coinvolte in 15,645 compagnie high-tech. Pechino, inoltre, ospita 19 unicorni, ovvero startup valutate oltre $1 miliardo, ed eccelle nei campi delle biotecnologie e della biomedicina.
Mentre Pechino rimane l’hub di innovazione più importante della Cina, esso sta crescendo meno velocemente di Shenzhen. Questo hub, il quale ospita l’unicorno DJI (produttore di droni civili), è più piccolo di Pechino, con 1,435 compagnie e 442 mila persone coinvolte nel 2014. Tuttavia, sta crescendo ad una velocità maggiore. Grazie al suo ecosistema manifatturiero (che rende la creazione di prototipi molto più veloce e meno costosa), Shenzhen si sta specializzando nel campo dell’hardware: alcuni già la chiamano la “Silicon Valley dell’hardware”. Nel 2013, è stata la città leader nel mondo in termini di nuovi brevetti nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), scavalcando Tokyo e San Francisco-San Jose-Oackland.
Shanghai, invece, può contare su due aree di sviluppo, che hanno ospitato in tutto 3,881 compagnie high-tech nel 2014, coinvolgendo quasi 780 mila persone. A Shanghai hanno sede 8 unicorni (Lufax, Ele.me, e China Rapid Finance tra gli altri). Questo hub di innovazione, in particolare, si distingue nel campo farmaceutico. In Cina, un nuovo farmaco ogni tre viene sviluppata qui. Tuttavia, nonostante il settore farmaceutico sia altamente sviluppato, Shanghai sta perdendo terreno rispetto a Pechino e Shenzhen.
Infine, Chengdu non può ancora essere definita un hub di innovazione del tutto formatosi: è ancora nelle prime fasi di sviluppo, le quali sono caratterizzate da un’attività di innovazione non ancora specializzata, tassi di crescita impressionanti, grandi opportunità, ma anche forte incertezza.
Le Sfide all’Orizzonte
L’innovazione, alla sua radice, nasce da nuove idee. Motivo per cui la mancanza di una sufficiente protezione della proprietà intellettuale e la mancanza dello stato di diritto siano due grandi sfide che il governo cinese deve affrontare. Per quel che riguarda gli investitori, uno dei principali problemi è la mancanza di trasparenza e di informazioni affidabili. Infine, le startup hanno difficoltà a crescere tramite la borsa: la Chinese Securities Regulatory Commission impiega anni per passare in rassegna una richiesta di una Offerta Pubblica Iniziale (IPO).
La Cina ha compreso che ha urgente bisogno di innovare. Si è imbarcata sul processo di innovazione, portando così alla luce numerosi e differenti hub di innovazione. Se riuscirà a risolvere le principali sfide, la Cina può avere buone possibilità di raggiungere (se non sorpassare) gli USA nella gara all’innovazione.

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