Forchielli, le sue donne, i suoi uomini

Forchielli piace. È amato dagli uomini perché lo vedono come un punto di riferimento, anche di arrivo, per la sua originalità e per la sua autorevolezza. Ed è amato dalle donne. Uhhh se è amato dalle donne… basta seguirlo su Facebook per capirlo. Dai, vanno tutte in brodo di giuggiole. È comprensibile. È affascinate. Di successo. È anche potente. Ed è pure simpatico. E si sa, quando un uomo può permettersi di comprare, tanto per dire, una Hermès. No, non mi riferisco alle borse – che già per molte signore una Birkin o una Kelly sono più di un sogno erotico – ma con un po’ di impegno, forse, il nostro eroe riesce ad acquistare tutta l’azienda… be’, insomma, è un fatto che sposta gli ormoni.

Invece quali donne e quali uomini ha amato lui? Nel senso più profondo, di amore duraturo. Insomma, quali sono le persone, donne e uomini, che hanno contato di più per il Califfo di Romagna?

Alberto, dai, parti con l’elenco… “Be’, mia madre, le mie mogli…”

Allora partiamo dall’inizio, dal tuo primo amore: mamma Maria Grazia. Che rapporto avevi con lei? “Mia madre era una donna di grande intelligenza e credo che in questo mi abbia trasmesso i suoi geni (ride, nota di Herpes). Era anche molto fragile e angosciata dalla vita e assumeva tanti, troppi tranquillanti. Era molto attaccata a mio padre e mi ha voluto molto bene ma a modo suo.”

Hai avuto un fidanzamento importante, una fidanzata storica? “Sì, Donatella Zanetti. Siamo stati insieme sette anni.”

Poi arriva Susan Fraser e il primo matrimonio… “L’ho conosciuta a Boston. È la madre fantastica dei miei fantastici figli: Paolo, che è nato nel 1984, ed Elena, che è nata due anni dopo, nel 1986. Susan faceva e fa ancora l’insegnante. Ripeto, è stata una madre fantastica ed era una moglie tosta perché come con tutte le americane sono cazzi da cagare, nel senso che ti tocca lavare i piatti e tutto il resto, tipo che ti vuole con la camicia a scacchi a fare il bricolage nel garage alla sera e nei week-end. Così io per lei, a fronte di una incompatibilità totale, ho rappresentato l’anti-uomo. E, in effetti, con lei sono stato un marito disastroso, soprattutto per colpa del testosterone.” 

In che senso? “A quei tempi avevo il testosterone a mille.”  

Dopo? “Dopo Susan ho sposato Maria Teresa Villani, di Bologna, una donna simpaticissima. All’inizio andava tutto bene poi abbiamo condotto una vita un po’ sopra le righe, in stile Onassis e Jacqueline Kennedy. Poi sono andato a Singapore e lei non poteva seguirmi perché faceva la dentista a Bologna. Nel giro di un paio di anni è finita.”

Finalmente arriva Luciana Battaglia, che ho avuto l’onore di conoscere a cena nel ranch di Monte Catone. Una donna di grande classe, decisamente ironica e per di più una cuoca sopraffina di un friggione leggendario. E mi ha detto, con il suo bel sorriso, che i tuoi pochi pregi fanno dimenticare i tuoi milioni di difetti… “Luciana è fantastica. Mi sopporta, mi tiene dietro. Di mestiere importa mobili cinesi antichi e segue le mie cose, tra cui le aziende agricole. Ama stare nell’ombra e, per esempio, non è su Facebook perché non approva la mia esuberanza, dai selfie dei miei piedoni in piscina a farmi vedere in mutande sul divano di casa, eccetera, eccetera. Ormai stiamo insieme da una vita e pensavo di non risposarmi più, invece nel 2011, dopo la morte di mia madre, ho sentito la necessità di ufficializzare il mio legame con Luciana, sposandola.”

Ma nel corso del tempo il testosterone è sceso? “È sceso, è sceso… (ride, ndh) ma non abbastanza!”

Invece chi sono gli uomini più importanti della tua vita? Tuo nonno materno Giacomo Dal Monte Casoni, tuo padre Paolo, Andreatta e Prodi lo sappiamo. Poi ci sono io che ho fatto vedere al mondo che hai anche un’anima. E chi altri ancora? “Sì, senza Herpes non vivo più! Oltre a quelli che hai citato, ci sono Gianni Lorenzoni, il mio prof. di Economia aziendale all’Università di Bologna. Richard Vancil, prof. di Controllo di gestione ad Harvard che poi mi assunse nel Gruppo MAC/Gemini Consulting e poi Carlos Zaragoza, il mio primo capo. In seguito, sempre in ordine cronologico, dopo Andreatta e Prodi che hai ricordato tu, c’è Bruno Musso, ai tempi di Finmeccanica, e chiudo con Pietro Modiano, di cui abbiamo parlato di recente, un carissimo amico.”

Chiudiamo con la frase che rappresenta il percorso della tua vita e che immagino l’abbia pronunciata Beniamino Andreatta… “Sì, è la sua: «Forchielli non litighi mai con una persona sotto di lei, sempre con qualcuno che sta sopra di lei». La mia filosofia di vita è ben rappresentata da questa frase. Un consiglio che ho sempre applicato con metodo.”

Forchielli intervistato da Michele Mengoli per Oblòg (17 Luglio 2015)

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