Fenomenologia di internet che va a carbonella

Il vertice assoluto delle filosofie in grado di svelarci il mondo nel suo complesso è stato raggiunto dalla troika composta da Kant, Hegel e Schopenhauer. Dopo di loro, nell’impossibilità di andare oltre, la filosofia è entrata nello specifico e i filosofi si sono specializzati. Dal macro al micro, tanto per capirci. Ecco, in questo anno di interviste ad Alberto Forchielli mi sono sentito un lettore privilegiato in grado di comprendere le dinamiche di questo piccolo pianeta ai confini della Via Lattea. Come oggi.

L’Italia sta portando avanti la lotta all’evasione delle grandi Web Company. Google pagherà 320 milioni di euro – su 800 milioni riconosciuti come imponibile prodotto in Italia dal 2008 al 2013 – su profitti della raccolta pubblicitaria che finora venivano registrati in Irlanda e Bermuda. Adesso la Guardia di Finanza punta Apple. Sappiamo che la tua soluzione è un fisco internazionale armonizzato ma di fronte al dato di fatto che questa non è una strada in discesa può funzionare una simile lotta anti-evasione del singolo Paese? “L’elusione e gli spostamenti di base imponibile sono impalpabili e sono tematiche di grandissima complessità, tant’è che le multinazionali, comprese le Web Company, si avvalgono della consulenza di grandi studi internazionali con le risorse umane migliori al mondo, dalle competenze ultra-qualificate e super-pagate. Per una lotta davvero efficace, alla pari, dovremmo pagare i finanzieri 30mila euro al mese o almeno la stessa cifra che guadagnano questi esperti degli studi consulenziali delle multinazionali. Oppure servirebbero risorse ingentissime per creare strutture di controllo altrettanto preparate, con una formazione costante, ovvero organi di pari livello nella pubblica amministrazione con compensi equivalenti al privato. Sempre con il principio che i più bravi vanno dove si guadagna di più. In sintesi, è poco fattibile.” 

Ma il governo italiano non può chiedere la consulenza di questi studi per combattere l’evasione? “In teoria, in un tremendo (per le tasche dei contribuenti) gioco al rialzo, pagando più di quello che pagano le multinazionali, potrebbe farlo. Nella pratica però non può perché i grandi studi consulenziali internazionali preferiscono i soldi delle aziende private ben più solvibili rispetto ai post-datati dello Stato italiano. E così, ottusamente, il Fisco continua a fare la guerra agli scontrini oppure le multe ai parroci che regalano le caramelle ai bambini, ovviamente senza nessun fine pedofilo.”

Ti piace il basso profilo scelto dal presidente Mattarella che si sposta con i voli di linea, in treno e tram. È “marketing” o interpretazione del ruolo con dignitosa umiltà? “È la strada giusta perché non c’è motivo per non tenere un profilo basso nello stato in cui versa il Paese, per una strada che in parte aveva intrapreso anche Napolitano. Altro di nuovo da fare non c’è, visto che già Ciampi aveva riscoperto i valori della Resistenza e rivalutato la sua generazione. Non può replicare questa strada. Inevitabilmente qualche ‘cappella’ la farà. Mattarella però deve imparare a parlare inglese. Un presidente della Repubblica con il traduttore non si può vedere.”

A proposito di traduttore. Puoi aiutarci a “tradurre” la mossa di Berlusconi di volersi comprare Rai Way (la società quotata proprietaria delle infrastrutture della tv pubblica) con la sua Ei Towers (cioè le infrastrutture delle reti Mediaset) anch’essa quotata? “È una mossa incomprensibile e diseducativa per l’accanimento di voler continuare a fare business in Italia con tutto ciò che ne consegue. Anziché comprendere questa mossa, impiego lo stesso tempo per informarmi su quali forme tumorali possono essere sconfitte a breve, come business sicuramente più remunerativo. Oppure, in alternativa, posso studiare le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale. E ancora capire quando scompariranno gli autisti dell’ATAC soppiantati dalla tecnologia. Non sforziamoci a capire questa operazione di Berlusconi. Credimi, non ne vale la pena.”

Va bene. Se lo dici tu. Intanto l’Italia è agli ultimi posti in Europa per il percorso realizzato verso una economia e una società digitali. Siamo dietro a Bulgaria, Grecia e Romania… “Ecco di cosa dobbiamo preoccuparci: di Internet che va a carbonella. Nel mondo scappano dai posti dove non c’è la banda larga. Internet che va piano è peggio dell’alto costo del lavoro perché nuoce tremendamente alla produttività.”

E intanto l’emiro del Qatar, Tamim Al-Thani, attraverso Qatar Holding, il fondo sovrano di Doha, si è comprato Porta Nuova, il quartiere milanese degli affari… “È quello della supercazzola prematurata come fosse Antani. Al-Thani è la supercazzola di Tognazzi trent’anni dopo. D’altronde il Fondo del Qatar non sa più dove mettere i soldi. Hanno una liquidità infinita. Statisticamente il 3-4% della liquidità viene divorata dai topi e quindi l’emiro li ha buttati dentro a Porta Nuova, anche perché il Real Estate italiano è a buon mercato e Milano, per la moda e altro ancora, resta comunque una delle città più importanti d’Europa.”

Dalla Fenomenologia dello Spirito alla Supercazzola di Tognazzi in 5mila battute spazi inclusi nemmeno con il miglior cocktail di droghe vi ricapita piu!

Forchielli intervistato da Michele Mengoli per Oblòg 

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