Simone Veil

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Oggi 30 giugno 2017 una stella si è spenta, una di quelle che compongono la nostra bandiera europea.
Non è certo la Brexit che emoziona chi crede nell’Europa, ma la scomparsa di una persona che ha fatto da ponte tra l’infamia nazifascista e la rinascita di un Continente nuovo.
Da Auschwitz alla presidenza del Parlamento Europeo una donna ha traghettato il dolore trasformandolo in speranza. Suo imperativo non dimenticare, solo così si può perdonare.
La speranza è figlia del perdono.
Simone Veil ha impersonato, più di altri, queste due importanti parole.
L’agitata monotonia delle politiche nazionali fanno dimenticare la parola Unione. Vi è il comune detto:           “l’unione fa la forza” eppure, oggi, l’Europa ne è carente . Manca persino lo specchio per osservare una vecchiaia mai vissuta.
Perché questa ottantanovenne rappresenta molto? Essa stessa è l’immagine dell’Europa. Se ne va , in punta dei piedi, pochi giorni dopo la scomparsa del colosso Helmuth Kohl. Due figure quasi complementari, lei la tenacia di chi ha visto, sofferto e che respira e fa respirare libertà. Lui, l’uomo forte, figlio di una Germania dove la forza quasi mai l’ha usata a fin di bene, Kohl la usa per rompere le catene. Le pesanti catene del passato e le catene dell’Est . Quindi dolce e forte libertà, che tutt’e due hanno insegnato a chi voleva credere in qualcosa di nuovo. Emancipazione femminile, emancipazione culturale con una visione interiore vivere.
Quanto ci manca tutto ciò!
Il bisogno materiale, spesso del superfluo, è diventato essenziale, ci allontana gli uni dagli altri.
Si creano piccole politiche miopi che non vedono più gli ideali e dove la pancia sovrasta il cervello.
Dobbiamo allora pensare che l’Europa è figlia del tempo? Che il vecchio monumento si sta logorando sotto i colpi del vento ? Un vento che soffia da tutte le direzioni.
Simone Veil ci direbbe di no, che l’ossigeno esiste e non bisogna aspettare una camera a gas per capirne l’importanza.
 
Ricordo per la scomparsa di Simone Veil
Giuseppe Cucchi e Giuseppe Carta

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