Mandarin conquista il 70% di Croci, Made in Italy per animali domestici

Per il fondo di private equity è l’ottava operazione in meno di quattro anni

L’obiettivo è la crescita all’estero e in particolare in Cina, partendo dal web 

In Italia ci sono più animali da compagnia (pet, in inglese) che persone e nei prossimi anni la differenza è destinata a crescere. Negli ultimi due anni il numero è costantemente aumentato – complice in parte la pandemia – mentre la popolazione continua a calare. L’ultimo allarme lo ha lanciato l’Istat: al 31 dicembre 2020, data di riferimento della terza edizione del Censimento permanente, in Italia si contavano 59.236.213 residenti, in calo dello 0,7%, rispetto al 2019. Per contro, secondo Euromonitor, nel nostro Paese si stima la presenza di oltre 62 milioni di animali d’affezione (qua-si 3o milioni di pesci, più di 16 milioni di cani e gatti, circa 13 milioni di uccelli e oltre 3 milioni e mezzo tra piccoli mammiferi e rettili). Con queste premesse, non stupisce che il settore della cura degli animali sia in espansione e attiri l’attenzione degli investitori, guardando all’Italia, ma anche all’estero e in particolare alla Cina, dove la crescita dei pet è addirittura a due cifre (15%). Lo conferma l’operazione appena conclusa da Mandarin Capital Partners: il fondo di private equity, costituito nel 2007, ha rilevato il 70% di Croci, azienda nata circa 30 anni fa in provincia di Varese e oggi tra i leader nel settore degli accessori per animali domestici ed acquariologia. L’obiettivo del fondo è proprio l’espansione sui mercati internazionali, da sempre al centro delle strategie di investimento di Mandarin Capital Partners, che con Croci arriva a otto operazioni in meno di quattro anni. «Il nostro piano per Croci prevede un’accelerazione del processo di internazionalizzazione con un focus sul mercato asiatico e una spinta sul canale online – spiega Andrea Tuccio, managing partner di Mandarin Capital Partners -. Accanto alla piattaforma proprie-taria, già molto ben strutturata, ci appoggeremo a marketplace come Amazon e, per la Cina, a Tmall (gruppo Alibaba)». Vista la crescita del settore per la cura dei pet, Tuccio non esclude altre acquisizioni: «È un mercato con grande potenzialità, ma estremamente frammentato e siamo convinti che Croci possa divenire la società lea-der in Europa nel settore degli accessori pet, forte dei diversi brand che ha in portafoglio e della sua capacità di innovazione». A fondare l’azienda fu l’imprenditore Dario Croci, il primo ad accorgersi della frammentazione del settore e alle potenzialità di crescita all’estero: l’azienda vende i suoi prodotti coni marchi Croci, Amtra (per l’acquariologia) e Bobby, introdotto grazie all’acquisizione di Canifrance, storica azienda transalpina specializzata in collari e guinzagli di alta qualità e con una presenza capillare e consolidata sul mercato francese. In linea con i dati Euro-monitor e grazie alla visione di Croci, l’azienda ha continuato a crescere e per il 2021 prevede un fatturato di so milioni, per il 35% realizzato all’estero. Oltre a Canifrance, Croci aveva in precedenza acquisito Amtra, società tedesca specializzata in accessori per l’acquariologia e aperto una filiale in Cina. La forza di Croci sta nell’ampia offerta: cucce, guinzagli, acquari, giochi, snack e prodotti per l’igiene, con un tocco di design molto italiano e con un’attenzione sempre maggiore alla sostenibilità.

L’articolo di Giulia Crivelli pubblicato su Il Sole 24 Ore il 22 Dicembre 2021

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