L’ottimismo è il profumo della vita (I parte)

 
Come diceva Tonino Guerra… ma sul futuro dell’umanità
 
Non sono pessimista. Lo sono solo pensando all’Italia e alla ciurma di bucanieri che la guida e lo sono anche pensando all’Europa e ai colleghi altrettanto filibustieri che la mandano avanti come se fosse una filiale della banca di credito cooperativo di Poggio Monculi. Invece nutro per il mondo – soprattutto, per quello che verrà – del sano ottimismo. Ne ho parlato anche nel Potere è noioso, Baldini Castoldi, 2016, e la sintesi è questa: a livello globale non siamo mai stati così bene come oggi e domani sarà meglio.
In che senso? Semplice: la somma di povertà e morti per crimini violenti e malattie non è mai stata tanto bassa in percentuale alla popolazione globale. E, particolare non da poco, l’odierna popolazione della terra è la più istruita di sempre e Internet e le tecnologie in costante evoluzione lasciano ben sperare che tutto ciò proceda a passo spedito.
In questo senso è da leggere – in inglese – il libro Abundance: The Future Is Better Than You Think, Free Pr, 2012, di Peter Diamandis e Steven Kotler, che ipotizza scenari decisamente ultra-ottimistici legati proprio a scienza e nuove tecnologie, come garantire che ogni singola persona al mondo possa disporre di cibo, acqua e riparo adeguati, nonché una buona istruzione, accesso all’assistenza sanitaria e libertà personale.
È utopia? Forse oggi potrebbe sembrare di sì. Però il progresso scientifico e tecnologico nella storia ha spesso reso accessibile ciò che prima era scarso e su questo il saggio di Diamandis e Kotler punta tutto, partendo dal presupposto che, per esempio, nell’Ottocento l’alluminio era uno dei metalli più rari del pianeta – ben più raro di oro e argento – per diventare oggi uno dei più diffusi.
Com’è stato possibile? Di fatto l’alluminio è il terzo elemento più presente nella crosta terrestre e rappresenta addirittura l’8,3% del peso del nostro pianeta. Però si è trasformato da raro ad abbondante solo quando i chimici Charles Martin Hall e Paul Héroult hanno scoperto come utilizzare l’elettrolisi per separarlo dai materiali circostanti.
Ecco, quindi, che la chiave diventa l’accessibilità. Che si ottiene con lo sviluppo della tecnologia. Basti pensare allo sviluppo degli ultimi decenni della tecnologia dell’informazione: computer e Internet sono stati l’elettrolisi per l’alluminio. Perché quantomeno l’accesso alle informazioni del mondo, la condivisione delle informazioni in maniera del tutto libera; la comunicazione a lunga distanza economica o addirittura gratuita; il commercio di beni e servizi oltre lo spazio fisico del luogo dove abitiamo; tutto ciò rappresenta una delle più grandi rivoluzioni della storia dell’umanità. Con dinamiche che rappresentano, consequenzialmente, anche grandi rivoluzioni personali, come il fatto che solo vent’anni fa avremmo potuto spendere più di 10mila euro in stereo, telecamere, sistemi di intrattenimento e altro ancora e tutto questo adesso è ridotto nel palmo della mano per qualche centinaio di euro.
 
Segue e termina giovedì 17 maggio.
 
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