Gamma

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Chi si ricorda lo sceneggiato “Gamma”? Era la RAI in bianco e nero, qualche era geologica fa, eppure quella RAI a quel tempo fu capace di mandare in onda romanzi per immagini di mirabile visione futura, per nella loro ingenuità che oggi fa quasi tenerezza.
Per coloro fortunati che non hanno l’età di Matusalemme, ne riassumo in poche righe la trama: a causa di un incidente un uomo subisce un danno cerebrale irreversibile. Viene tentata un’operazione rischiosissima, l’All-In del tavolo da poker della chirurgia: il trapianto del cervello. L’organo donato si trova logicamente senza memoria e quindi si tratta di ricreare la memoria della persona e lo si fa tramite un sistema computerizzato che analizza le informazioni registrate da amici e parenti in formato audio e invia al sistema di apprendimento del cervello sotto forma di impulsi elettrici. Lo sceneggiato diventa poi un giallo con omicidio, le indagini che fanno uso di sofisticati sistemi che ricostruiscono il volto dell’assassino, un processo in cui la giuria viene affiancata da un computer per la sentenza che diventa un procedimento etico. La ragione dell’omicidio? I dati di re-training cerebrale erano stati alterati in maniera fraudolenta. Nemmeno il cervello era quello di cui si supponeva: Gamma, l’identificativo del cervello nella banca di conservazione, era stato scelto da un altro computer in base a certe caratteristiche e compatibilità per il trapianto. Per chi fosse curioso di saperne di più eccovi due link utili Wikipedia https://it.m.wikipedia.org/wiki/Gamma_(sceneggiato_televisivo) e Vicolo Stretto http://vicolostretto.net/gamma.html .
Quanti temi attuali sull’Intelligenza Artificiale sono identificabili nella descrizione di Gamma? Molti, i più importanti, sono tutti lì. Ma una cosa mi ha riportato Gamma in mente, ed è questo articolo di Nova del Sole 24 Ore (nota: l’immagine mi è stata fornita dall’account ItalianPolitics via tweet, non è ancora disponibile nel sito Nòva del Sole):
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DARPA è l’agenzia del Pentagono che finanzia la ricerca scientifica e tecnologica per avere ricadute sugli impieghi militari. Attenzione, non è detto che tutto rimanga militare, buona parte dello smartphone che avete in tasca esiste grazie alle ricerche della DARPA, che agisce come uno dei pilastri del progresso tecnologico made in USA. È un po’ di tempo che DARPA finanzia ricerche sul cervello e sui modi per “hackerarlo”. Lì per lì sembra di trovarsi di fronte all’Uomo Che Fissa Le Capre https://it.m.wikipedia.org/wiki/L%27uomo_che_fissa_le_capre ma la cosa è più profonda di quello che sembra. Si parla di rendere il cervello più “plastico”, cioè disponibile all’apprendimento, “resettando” le sue funzioni, o meglio, parte della sua rete neurale. Una cosa del genere. Come farlo? Andando a stimolare alcune parti del sistema nervoso periferico. Immaginate che si scopra che abbiamo un bel tasto rosso con scritto sopra “reset” da qualche parte (non oso pensare dove…); basta premerlo e zap! via ad imparare cose nuove. Come Neo in Matrix. Serve pilotare un elicottero? Carico l’apposito modulo. Gli obiettivi della DARPA sono alla frontiera dell’immaginazione e pericolosamente affascinanti, l’articolo li spiega bene. L’impiego militare delle eventuali scoperte disturberà molti. Ma andiamo un po’ oltre il primo impatto.
Prima di tutto, reset? Reset significa “riavvio”, “cancellazione”, “ripristino alle condizioni iniziali”. Robe del genere. Su cui applicare nuovo apprendimento su una rete neurale che ha riguadagnato una sorta di stato virginale. In Intelligenza Artificiale si usa una cosa un po’ differente: si “trapianta” la conoscenza. Si prende una rete neurale fatta in un certo modo – in termini tecnici, una deep net basata su una struttura a convoluzione, una lasagna di reti neurali con tanto di ragù e besciamella di dati ed elaborazioni intermedie – e la sia addestra su un certo set di conoscenza. Poi la si decapita dello strato superiore della rete, una rete neurale “densa” e la si trapianta con una rete nuova. La si inizia ad usare su un set di conoscenza differente, anche se in qualche modo affine, con il fine di aumentare le capacità di astrazione della nuova rete nel nuovo campo di utilizzo. E si risparmiano pure mesi di addestramento profondo. Niente a che vedere con Gamma ma poi non così lontano se vogliamo. Il mondo IA, quindi, ha scelto un approccio più leggero (per ora): niente reset, si usa la lasagna già pronta sostituendo gli strati superiori. Una specie di “lasagna.madre”, come il lievito. Si cuoce prima e se la lasagna-madre è buona, il risultato è assicurato.
Se il cervello viene resettato, ci ritroviamo tutti dentro il set di Gamma. Immaginiamo per un attimo chi, come e cosa sarà necessario per gestire un processo del genere.
E questo porta al secondo aspetto. La ricerca di DARPA ha portato ad applicazioni “civili”, come già detto sopra. Ora offro due scenari futuribili ma dalle notevoli implicazioni ed effetti sulla Società: la condanna e la riammissione nella vita sociale di un criminale seriale, particolarmente pericoloso e potenzialmente recidivo; il trattamento di patologie e danni cerebrali gravi da trauma, malattia, ictus. Dov’è o quale deve essere il limite? Quali sono i rischi? Siamo di fronte ad una porta che dobbiamo o non dobbiamo aprire? Cosa c’è dietro? Nessun criminale in giro, nessun stato vegetativo negli ospedali. Reset. E poi, magari, nessuno più in giro con “idee sbagliate”. Reset. Una Società felice. Forse nel 2084.
Il cervello è ancora un foglio pressoché bianco rispetto alle conoscenza che abbiamo noi umani di esso. Valga l’insegnamento del Grande Leonardo come guida per noi orbi in un mondo buio:
“Quelli che s’innamorano di pratica senza scienza son come il nocchiere, che entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada”
Allora… resettiamo?
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