Dal Foglio di oggi, ecco come il Corriere si piega ai nuovi padroni 

Roma. Più di sessanta economisti italiani hanno scritto al Corriere della sera una lettera di rettifica per un articolo pieno di errori e imprecisioni, che però per adesso i lettori del principale quotidiano italiano non hanno potuto leggere. Da quasi 10 giorni i professori – da Londra a New York, da Milano a Palermo, da Torino a Boston, da Bologna a Seattle – attendono la pubblicazione della loro lettera, ma adesso sembrano aver perso le speranze. Hanno capito che per la loro missiva, scritta come fanno i professori al termine di un lungo processo di tante , correzioni, aggiunte e limature, non c’è spazio. Eppure il tema, la sostenibilità del debito italiano e la riforma dell’Eurozona, è di fondamentale importanza e attualità nel dibattito pubblico e politico. Tutto parte da un articolo di Milena Gabanelli nella sua rubrica “Dataroom” dal titolo “Debito: un’idea per uscirne vivi e tornare a crescere”, in cui l’autrice spiega che la Bce “presta  soldi alle banche dei vari paesi dell’Eurozona” applicando tassi di interesse diversi (“19 paesi, 19 tassi diversi”), svela “l’invenzione dello spread” e critica un sistema che fa chiudere le imprese italiane e avvantaggia “le concorrenti tedesche o francesi”. Infine, sempre la Gabanelli, espone “una proposta alternativa” per alleggerire il perso del debito e far sparire lo spread di “un gruppo di economisti italiani, fra cui Marcello Minenna (direttore Consob), Roberto Violi (direttore Bankitalia), Giovanni Dosi (professore ordinario all’università Sant’Anna di Pisa ) e Andrea Roventini (professore associato sempre a Pisa) supportati anche in sede Ocse (dal policy advisor del Tuac Ronald Janssen)”. L’articolo della Gabanelli, a partire da un’infelice sintesi video in cui rappresentava la Germania con un cappello nazista (poi rimosso con tante scuse “è stato un errore grafico”), era pieno di cose che non quadravano. A partire da questa “proposta alternativa” che è introvabile. La Gabanelli, a cui è stato chiesto di fornire questo documento, non l’ha reso pubblico ma ha risposto sui social di richiederlo agli autori. I presunti autori dello studio, interrogati dai colleghi, non rispondono. Così, dopo un po’ di domande a vuoto via social network di Michele Boldrin, Gianluca Codagnone, Ugo Panizza, Riccardo Puglisi, Mario Seminerio  e altri, oltre sessanta affermati economisti – dalla A di Orazio Attanasio (University College di Londra) alla Z di Giulio Zanella (Università di Bologna) – hanno scritto una mail al direttore del Corriere Luciano Fontana per sottolineare gli “errori fattuali e logici” dell’articolo della Gabanelli: il funzionamento del sistema di pagamenti Target 2, la definizione di spread e delle sue cause, come presta e a che tassi la Bce, il contenuto e persino l’esistenza di un piano dettagliato che risolverebbe tutti i problemi e via di seguito.  Nella lettera c’è una critica di merito e di metodo visto che, oltre agli errori, alcune delle fonti citate nell’articolo sono inaccessibili e non verificabili.  Alla loro lettera è giunta una stringata risposta privata della Gabanelli (a cui è seguita una seconda lettera dei sessanta al direttore), ma nessuna pubblicazione. E non si comprende bene perché, visto che in generale il Corriere è aperto alle interazioni e alle contestazioni dei suoi articoli. Ad esempio negli ultimi giorni è stata pubblicata una lettera di Massimo Mucchetti che contestava un punto di un editoriale di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi (con replica dei due economisti). E ieri è stata pubblicata una dura lettera degli onorevoli  Alberto Bagnai e Claudio Borghi del “dipartimento economia della Lega” contro un articolo di Federico Fubini (con replica del vicedirettore del Corriere). Due sono le ipotesi. O al Corriere non ritengono gli economisti dei dipartimenti delle principali università del mondo importanti come quelli del dipartimento di economia della Lega.  Oppure in Via Solferino tutti possono essere criticati, dagli editorialisti Alesina & Giavazzi al vicedirettore Fubini, tranne la Gabanelli che ha una specie di immunità.
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