Alberto Forchielli a Radio Radicale – Rubrica "Asiatica"

Asiatica – Il modello Singapore, la “Svizzera” asiatica

Perchè esiste il “Modello Singapore”? Di cosa si tratta?
Singapore è un isola poco più grande dell’Isola d’Elba, con circa 5 milioni e mezzo di persone ed è un incrocio fra Rotterdam, Montecarlo, Zurigo, San Francisco e Las Vegas, c’è il porto, i servizi finanziari, l’alta tecnologia, il private equity, il lusso, il gambling e i divertimenti. E’ nata negli anni 70, parte molto male, nella seconda guerra mondiale è invasa dai giapponesi,  è alla fine della penisola di Malacca, cerca di unirsi alla Malesia, ma la scansa perchè ci sono troppi cinesi, poi successivamente gli inglesi evacuano la grande base navale perchè hanno finito i soldi nel 1987, e alla fine, Singapore stremata e senza una lira si inventa il primo grande modello di globalizzazione: decide di diventare una piattaforma per attrarre investimento straniero in Asia, una rule of law e una stabilità politica perfetta e così nasce il “modello Singapore”
C’è chi ha detto, in alcuni articoli, che è un autoritarismo soft o un oligarchia..
Si, un oligarchia e poi neanche tanto soft l’autoritarismo, ossia ti fanno a pezzi… si fa fatica a fare opposizione a questi al Governo che sono molto e preparatissimi. I ministri guadagnano due milioni di dollari l’anno perchè non ci deve essere corruzione, tutte l’elite pubblica è molto preparata e molto ben pagata, è l’unico posto al mondo dove quando ti siedi in una riunione con 10 persone i 5 più preparati sono quelli del settore pubblico e non del privato, ossia il mondo è a rovescio. Mentre quando sono ad Hong Kong vado all’Asia Society, alla Royal Geografical Society, vado agli Harvard club, a Singapore no, perchè non c’è niente, e non c’è niente perchè lo Stato vuole metter le mani ovunque e ammazza tutto, quindi sotto l’aspetto intellettuale, Singapore, è una città molto noiosa. E’ la città più ricca del mondo, ma ha due grandi rischi:
1-  Prima era a modello della Cina, lo è stata per tanti anni, adesso ormai la Cina l’ha tagliata fuori dalla via della seta perchè dice che Singapore da sola è troppo poco, per cui la Cina sta aprendo porti dappertutto intorno a Singapore e sta costruendo moltissimo e comprando in Malesia, per cui Singapore è destinata un po’ ad offuscarsi, a essere moto cinesizzata nei prossimi anni, che è un grande rischio soprattutto con il ritiro dell’America dall’Asia, 
2-L’innalzamento dei livelli del mare, il master plan di Singapore prevede un muro di 14 metri fuori dall’acqua che circondi l’isola, altrimenti il mare la seppellirebbe e questo muro monumentale (si prevede che di qui al 2045 cresca di 7) non è una cosa che lascia tranquilla la gente di Singapore, di fatti la gente che scappa da Hong Kong o da Taiwan non va a Singapore, preferisce andare in Canada o in Australia perchè la considerano a rischio, e questo è un grande cruccio per Singapore che vorrebbe attrarre i cinesi per mantenere un equilibrio razziale 
Singapore, anche per quanto riguarda la gestione delle differenze etniche, è una città multietica governata da un elite cinese ma con tanti gruppi di minoranze e con un sistema di lavoratori migranti provenienti dall’Asia meridionale, un modello anche da un punto di vista di immigrazione multietnica, ma ordinata. Ci spiega come funziona?
E’ stato il capolavoro di Lee Kuan Yew, il padre padrone fondatore di Singapore, prima di tutto li hanno mischiati, perchè Singapore è tutta costruita sulle case popolari, per cui il Governo decide chi vive dove, per cui all’inzio li hanno mischiati, poi avevano un nemico comune che prima era la Malesia e poi l’Indonesia, quindi nonostante fossero diversi etnicamente dovevano sempre misurarsi con i nemici intorno, e questo ha aiutato la compattezza, poi la scuola è stata molto accorta, perchè la prima lingua è l’inglese e poi ognuno a seconda della propria etnia può decidere di imparare l’indi, piuttosto che il malei, piuttosto che il mandarino. Le differenze razziali ci sono eccome, solo un cinese potrà fare il primo ministro, non c’è dubbio che un indiano possa diventarlo; esistono, sono latenti, il benessere comune e un po’ di manoforte sopra le tiene badate, però il bisogno di mantenere l’equilibrio razziale è bestiale per loro, nel senso che i Malesi e gli Indiani fanno molti più figli e se lasciano fare  i cinesi passano in minoranza, per questo dicevo prima che i Singaporegni  cercano di portare i cinesi da altri paesi cinesi, questo è un tema abbastanza delicato ed è una costante e l’hanno gestito con forza intelligenza e pragmatismo. Sull’immigrazione, nel 2001 hanno avuto il loro momento di populismo, io l’ho lasciata nel 98 che erano 3 milioni e nel 2001 quando sono tornato, era il periodo delle elezioni e il partito del Governo stava per perdere perchè la popolazione era cresciuta a 5 milioni e mezzo ed erano tutti immigrati, per cui i locali si sono ribellati e da allora c’è un fortissimo contenimento dell’immigrazione e viene scelta, entrano solo i bravi e i cinesi possibilmente.
Alberto Forchielli ospite della puntata di “Asiatica – Il modello Singapore, la “Svizzera” asiatica”, trasmessa su Radio Radicale mercoledì 27 giugno 2018 e condotta da Francesco Radicioni e Valeria Manieri 
Qui il podcast integrale della puntata: https://www.radioradicale.it/scheda/544906/asiatica-il-modello-singapore-la-svizzera-asiatica
 
 

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