Come Alberto Forchielli è diventato la nuova stella della tivù

I gialloverdi al governo come una «scimmie al volante». Il populismo che «asseconda le scelte cretine». L’odio verso reddito di cittadinanza e lauree inutili. Profilo dell’imprenditore bolognese ospite fisso dei talk.

Articolo di Marcello Pirovano e pubblicato su Lettera43

La sua ultima sprezzante definizione del governo – «scimmie al volante» – se la gioca con quella di Gino Strada – «metà fascisti e metà coglioni» – tra quelle maggiormente condivise dai più incalliti detrattori dei gialloverdi. Solo che ad Alberto Forchielli non si riesce a “star dietro”: ne spara una dopo l’altra, regala titoli ai giornali e audience ai talk show, sempre col suo stile di irriverente romagnolo senza peli sulla lingua. In seguito all’uscita sulle “scimmie” alla puntata di Otto e mezzo del 25 gennaio 2019, condita da altre considerazioni sparse sull’inadeguatezza dell’alleanza LegaMovimento 5 stelle («I governi populisti o finiscono in dittatura o nel dissesto dell’economia»), gli è stata preannunciata querela, ma Forchielli non ha fatto una piega, anzi ha rilanciato: «Dopo essere andato da Lilli Gruber mi vogliono querelare, ma non si capisce se sia la maggioranza di governo o l’Associazione nazionale scimmie!». Ai punti vince sempre lui.

PER IL CORRIERE FORCHIELLI È LA NUOVA STAR DEI TALK SHOW

Ma chi è Alberto Forchielli? Il Corriere della sera l’ha definito «nuova star dei talk show», anche se l’imprenditore bolognese classe 1955 lancia in tivù frecciate al veleno a destra e a sinistra almeno da cinque anni, senza risparmiare praticamente nessuno. Esperto di economia e Asia, è socio fondatore e amministratore delegato di Mandarin Capital Management, fondo d’investimenti che mette in contatto aziende europee e partner commerciali cinesi.

Dopo le elezioni del 2018 disse a Lettera43.it a proposito di Matteo Salvini: «Sull’irrigidimento dell’immigrazione, il giro di vite alla criminalità e pure sull’erezione di alcune barriere di protezione commerciali mi trova d’accordo, sulla politica economica proprio no». Ma è stato uno dei giudizi meno impietosi usciti dalla sua bocca.

Ospite a Radio24 il 23 gennaio, ha ribadito che «al governo ci sono scimmie al volante. Poi magari imparano, come quando dai la scossa ai pesci rossi e capiscono dove andare». Sul populismo: «Fa molti danni perché non guida il popolo verso le scelte intelligenti, ma asseconda le scelte cretine». Nessuno è immune dalle sue pagelle sferzanti, nemmeno Matteo Renzi: «Doveva cambiare tutto ed è stato il peggio del peggio».29

«IL SETTORE PUBBLICO PRENDE LE PERSONE INTELLIGENTI E LE RENDE IMBECILLI»

Avendo lavorato in giro per il mondo, sa come ci vedono all’estero: «Il reddito e la produttività non crescono, il debito aumenta. Se prima all’estero pensavano che l’Italia ce l’avrebbe fatta, ora credono davvero che stiamo rotolando giù per le scale di cantina». Infine bordata per il settore pubblico: «Prende le persone intelligenti e le rende inutili o imbecilli».

«GIURISPRUDENZA E SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE? LAUREE INUTILI»

Quindi uno dei suoi cavalli di battaglia: dare la sveglia ai ragazzi. «Cosa devono fare i giovani oggi? Scegliere una laurea Stem (acronimo inglese che sta per scienze, tecnologia, ingegneria e matematica, ndr) oppure imparare un mestiere». Di sicuro non fare percorsi che l’economista disdegna: «La laurea in Giurisprudenza? Inutile. Abbiamo troppi avvocati in Italia. Così come quella in Scienze della comunicazione. Inutile».

Ne sa qualcosa Francesca Sardella, ragazza disoccupata che il 27 gennaio si è imbattuta nella veemenza di Forchielli durante la trasmissione Non è l’Arena di Massimo Giletti. La giovane si lamentava che nonostante due lauree, due master, due lingue parlate ed esperienze all’estero era costretta ad accettare lavori sottopagati. Peccato che… fosse laureata in Scienze politiche. Quando l’ha scoperto, Forchielli è deflagrato alla sua maniera. Del resto a uno che ha scritto libri come Muovete il culo! e Trova lavoro subito!potere dire tutto, ma non parlategli di reddito di cittadinanza o di studi umanistici.