Rimane il mistero sulla calma dei mercati post-Brexit proprio ora che si prospetta un scontro commerciale tra USA e EU.

L’economia va bene ovunque, la gente compra, i profitti tengono e gli investitori non sanno dove altro mettere montagne di liquidità: questo sorregge sia i mercati azionari che quelli obbligazionari nonostante l’incertezza. La fuga dall’Italia c’è già stata strisciante per anni, il nostro debito è quasi all’80% interno. Inoltre con l’incertezza Trump, nessuno in EU più si preoccupa di Brexit, anzi siamo tutti impegnati a spartirci le spoglie di ciò che appare sempre di più una decisione disastrosa da parte dell’Inghilterra e Trump non farà nulla per aiutarla. Da un lato Trump non può fare gran che e tutto sommato dell’UK non gliene importa un cazzo. E non vedo certo la prospettiva del miracolante FTA bilaterale fra i due paesi che la May aveva fatto intravedere. E anche se si facesse sarebbe disastroso per l’Inghilterra che ha un surplus commerciale con gli USA: gli USA cercano di uscire da accordi multi-laterali per firmare FTA bilaterali e quale occasione migliore per bastonare la May mandando un messaggio a tutti i partners commerciali. La Francia ha sfangato con Macron. Le elezioni tedesche non provocano incertezze in un momento in cui la Merkel sta uscendo rafforzata politicamente dal confronto con Trump. Il grande quesito riguarda l’Italia politica e finanziaria, quale governo? Quando? Come potrà reggere il paese all’eventuale aumento delle spread dettate da una politica della BCE meno accomodante? I Tedeschi chiedono sempre più insistentemente un € forte (per ragioni politiche interne e per mitigare le critiche degli USA) e la presidenza della BCE. Sono passati 2.000 anni e Roma rimane nel bene e nel male al centro dello sviluppo o della frammentazione del mondo occidentale.
Alberto Forchielli

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