Ritratto di Alberto Forchielli

L’economista che dà la sveglia ai giovani

È il primo imprenditore capace di parlare di affari e farsi comprendere. Il suo ultimo libro sferza i trentenni.

Che noia gli economisti, gente sempre seria, cupa, presi da mane a sera a far di conto, raddrizzare bilanci, pareggiare conti, scovare denaro facendolo materializzare dal nulla o a insegnare in qualche cupa aula universitaria in giro per il mondo. Che noia l’economia e la finanza, in special modo se non si capisce un fico secco di queste tematiche e al solo accennare a questi temi, vien voglia di cambiare canale, voltare pagina, parlar d’altro, insomma: scappar via. Personaggi di questo genere, nell’immaginario collettivo, si pensa debbano essere inesorabilmente con-centrati sulla carriera, i numeri, i risultati. Completo grigio e cravatta, impeccabili e sempre in tiro. Freddi calcola-tori avvezzi solo a macinare miliardi e a non guardare in faccia nessuno pur di centrare gli obiettivi. Il classico freddo e cinico uomo d’affari, l’economista imperturbabile, che non mostra emozioni e cedimenti, descritto persino dalla cinematografia internazionale in molte pellicole di successo, come per esempio The Wolf of Wall Street, di Martiri Scorsese, che narra le vicende di un broker spregiudicato al punto giusto, con un epilogo non scontato.

UOMO DI MONDO

Reset. Cancelliamo tutto quanto abbiamo immagazzinato nella mente nel corso degli anni su questo tipo di persone e parliamo di Alberto Forchielli: economista, imprenditore, professore di economia, esperto di affari internazionali che, da molti anni, opera tra la Cina, l’India, gli USA, il Sud Est Asiatico, la Germania e Singapore. Molti lettori ricorderanno di aver seguito spesso le sue apparizioni televisive nei talk show politici, a cui viene invitato spesso per la sua capacità di parlare di cose difficili in maniera semplice, diretta e comprensibile a tutti. Piazza Pulita su LA7 e Stasera Italia su Rete4 sono tra le trasmissioni dove più spesso porta il suo contributo di esperto economista, ma non solo. La presenza di Forchielli in uno studio televisivo, fa riprendere dal sonnecchiamento serale persino i meno interessati a certi temi. Uomo di mondo, eclettico e dalla dialettica empatica, in quattro e quattr’otto ti spiega il mondo in cui viviamo, i perché della crisi economica e finanziaria. Mette tutti nella condizione di capire, e questo è uno dei primi elementi che si notano non appena il microfono si accende e lui inizia il suo intervento. Un curriculum incredibile il suo, che non sciorinerò per non togliere nulla di umano a una persona che ha basato tutto sul criterio di empatia, e che gli rende possibile affrontare qualsiasi argomento con arguzia e competenza. Partner fondatore di Mandarin Capital Partners, un fondo di Private Equity che si occupa – volendo sintetizzare al massimo – di mettere in collegamento aziende europee con partner commerciali e industriali cinesi, al fine di creare sinergie utili a sostenere le aziende nei processi di crescita e internazionalizzazione, Forchielli vive tra Italia – Imola, per la precisione – e Bangkok, e non ha mai perso il suo forte accento bolognese, che lo rende ancor più verace e simpatico.

Quanto appare distante da personaggi che si travestono da intellettuali di alto rango e che al solo sentirli parlare i capelli si drizzano sulla testa… Per affrontare tematiche importanti e che parlano del quotidiano dei singoli esseri umani, è necessario rendere comprensibili i concetti a chiunque. Chi usa bizzarrie dialettiche sta solo facendo un danno: nega la possibilità, ai più, di comprendere realmente i fatti. Lui no, parla come mangia, come si suol dire. Ed è questa sua caratteristica a renderlo assai dissimile dai suoi colleghi impomatati e, spesso, incomprensibili ed ermetici. Come se per parlare di economia e finanza servisse pure render meno chiare le cose. interessantissime le sue analisi sulla Cina e il pericolo, per il mondo occidentale, dell’espansione gialla a livello planetario. Da non perdere i suoi consigli ai giovani su come farcela anche in tempi di crisi economica: imparare bene almeno l’Inglese, studiare e leggere molto, emigrare – prima possibile – per cercare opportunità lavorative che, palesemente, l’Italia non offre e non offrirà forse in futuro, stando almeno a ciò che la politica nazionale non sta facendo in materia di sviluppo del mercato del lavoro.

TITOLO ESORTATIVO

E ancora: smettere di guardare la televisione, che a suo dire rende la gente incapace di comprendere il mondo che ci ruota intorno. E poi: lavorare, lavorare, lavorare, anche spendendosi in lavori di livello minore alle competenze acquisite, ma anche trombare – letteralmente – per godere totalmente di tutto ciò che questa incredibile opportunità, che si chiama vita, non si sperda nell’indolenza, nella negatività, nel senso di sconfitta, nel lassismo. Insomma: muovere il culo! Come ha scelto di titolare il suo libro più recente, ‘Muovete il culo”, interamente dedicato ai giovani italiani che vivono uno dei periodi storici peggiori della storia italiana, e a cui regala preziosi suggerimenti di vita, tratti dalla sua stessa esistenza ed esperienza personale. Che dire: averne, di economisti così. Che ti spiattellano la verità con quattro battute, ti sanno consigliare come affrontare la vita, e ti regalano anche il calore delle persone vere. Le persone capaci le individui immediatamente: sono quelle che arrivano in alto, ma non ti fanno mai sentire di stare un gradino più in basso. Forchielli è uno così.

Scritto da Emilia Urso Anfuso, pubblicato su Libero, 31.01.2019

 

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