#Messicanizzazione dell' Italia

Claudio Lippi ha fatto un ritocco molto importante alla rappresentazione di #messicanizzazione che vorrei gli Italiani avessero per capire che cosa ci sta succedendo, grazie Claudio!
In Messico gran parte delle attività anche lecite e non solo illecite scavalcano la burocrazia per esistere e si affidano principalmente al “permesso” concesso da “personalità” locali. Alcune aree del paese sono praticamente off-limits ai funzionari dello stato e sono sotto il controllo di bande di stampo mafioso. Il governo della federazione messicana è generalmente di tipo elitario (o così viene comunque descritto). La gente vive, sopravvive e lavora in una società in cui ha più importanza il rapporto clientelare con figure non istituzionali piuttosto che con i legali rappresentanti dello stato.
Ecco cosa s’intende per “messicanizzazione”: cioè far diventare l’Italia come il Messico, dove se vuoi lavorare non fai un colloquio o non vai dal commercialista, ma ti presenti dal “boss” della tua zona e chiedi il “permesso” e solo dopo passa il Comandante dei Vigili Urbani a controllare se è tutto a posto. Una nazione dove i figli per non sentirsi esclusi, invece che metter su una comitiva del muretto, allestiscono una banda armata per le rapine. Una nazione dove al confine con la Slovenia non ci sono più gli agriturismi, ma i cartelli dell’immigrazione clandestina e se giri per strada rischi di morire in una sparatoria.
Ecco, questo è il tipo di Italia che paventa Forchielli e questo è il tipo di Italia che la UE sogna che diventiamo.
La UE serve per permettere a un numero limitatissimo di persone di fare la bella vita a discapito di tutte le altre: serve per drenare capitali per coprire le perdite di un sistema bancario e borsistico gestito da idioti. Alla UE serve una massa di poveri che permettano di evitare l’inflazione per permettere a un gruppetto di individui inutili di mantenere una propria posizione elitaria sul quadro mondiale. Hanno scelto i paesi a sud del continente per diventare la massa di poveri di cui hanno bisogno.
Siccome noi italiani siamo inclini a costituirci in gruppi di supporto e sostegno (fin dai tempi del Papa Re e dei Borbone) che comunemente chiamiamo “mafia”, Forchielli prevede che pur di sopravvivere alla povertà indotta, faremo ricorso all’illegalità diffusa, tramite un sottobosco (bande organizzate, corruzione, mercato nero, forme illegali di scambio) che è già presente nella nostra cultura e che viene meno solo in situazioni di benessere diffuso (se già lavori e stai bene non hai bisogno di rubare; se non trovi lavoro e non hai futuro ritieni che non hai molto da perdere).


 

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