Il mio (ormai consueto) messaggio alla nazione

Cari amici! Eccomi qui con il mio consueto messaggio alla nazione per l’anno che verrà.

Come sarà il 2020? A livello mondiale, dai rapporti sulle prospettive economiche a breve e medio termine in arrivo dal Fondo Monetario Internazionale, il quadro, in sintesi, conferma una recessione globale della produzione e l’aumento delle barriere commerciali. Mentre le tensioni geopolitiche continueranno ad aumentare nel corso dei prossimi anni, con gli USA sempre meno sceriffi del mondo.

Di conseguenza le super potenze regionali (Cina, Russia, India, Pakistan, Iran e Arabia Saudita a vario titolo e Corea del Nord per il suo programma nucleare) continueranno a far casino, continuerà pure l’instabilità di Medio Oriente e Nord Africa, avremo ancora terrorismo a macchia di leopardo con azioni spot, le solite problematiche migratorie e, ovvio, l’Unione Europea inevitabilmente ancora una volta rimanderà le decisioni per diventare finalmente adulta – se volete approfondire la questione andate a rileggervi i libri che ho scritto con Michele Mengoli.

L’aspetto se vogliamo più interessante di tutta la questione è che per il 2020 e oltre è ormai chiara l’idea generalizzata che i cittadini dei Paesi più o meno industrializzati stiano riflettendo e mettendo in discussione sempre di più il ruolo dei rispettivi governi, con l’attenzione crescente per sicurezza, prosperità, ambiente e altre macro-tematiche epocali, nella consapevolezza che la globalizzazione interferisce pesantemente con le condizioni interne dei singoli Stati, in taluni casi guidati da scimmie al volante, come peraltro è ben testimoniato dall’ondata di populismo in Occidente.

Detto ciò, mi auguro per il mondo e per l’Italia che l’anno prossimo non vada peggio del 2019 e sarebbe già grasso che cola.

Un altro augurio che mi viene dal cuore è per la salute di Sinisa Mihajlovic. No, non è un eroe, come qualche giornalista superficiale lo ha definito. Ma di sicuro è un grande esempio di come si possa affrontare una malattia terribile da uomo vero qual è Sinisa, trasmettendo grande tenacia e dignità e sensibilizzando l’opinione pubblica sull’argomento. Bravo, tieni duro!

Inoltre questi sono gli anni delle supercazzole. Non più dei buontemponi alla “Amici miei”, ma delle supercazzole – ossia delle balle supersoniche – dette o urlate dagli uomini – o dalle scimmie al volante – della politica.

La supercazzola del 2019? “È stato un anno bellissimo!”

Quella del 2020? La Brexit con il Regno Unito fuori dalla UE senza accordi. Vedrete che dopo discussioni eterne un accordo lo troveranno, ve lo dice un vecchio arnese come me.

E concludo il messaggio augurandovi il meglio.
Viva l’Italia. E questa non è una supercazzola!

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