Forchielli e le facce da culo

Gli Oblòghisti, carichi come molle, mi scrivono che ormai, grazie al mio lavoro certosino, sappiamo più cose della vita di Alberto Forchielli che di un nostro parente, anche stretto. Allora, fiero come pochi, spingo l’acceleratore a manetta. Però, prima di andare a tutto gas, devo fargli una domandina per carburarlo.

Alberto, hai visto le dichiarazioni dei redditi 2014? I fondi destinati ai partiti dai contribuenti (16.518 italiani su 41 milioni di persone, ossia lo 0,04%) con il 2 per mille sono 325mila euro. Mentre la Chiesa con l’8 per mille ha preso 1 miliardo di euro da 15 milioni di contribuenti. Come la vedi? “325mila euro ai partiti è ancora troppo… Boh… e il miliardo alla Chiesa è merito di Papa Francesco. Tornando ai 16.518 contribuenti che hanno dato in tutto 300mila euro e spiccioli ai partiti, dev’essere gente che non ha nemmeno i soldi per comprare gli occhiali. Oppure sono analfabeti. Non sanno l’italiano. Immigrati, naturalizzati. Dai, si sono sbagliati.”

Okay, siamo partiti. Mi fai un elenco di italiani famosi contemporanei che hai frequentato, conosciuto e che ti sono piaciuti? “Michelaccio, ho conosciuto più o meno tutti. Ho avuto a che fare con tutta l’Italia industriale, economica e finanziaria dai primi anni Ottanta al 2005, poi ho continuato a mantenere i rapporti consolidati, senza svilupparne di nuovi. Da quando mi intervisti è aumentata la mia popolarità sui social e tra la gente normale mentre a livello istituzionale non mi chiama più nessuno. Sono diventato un appestato. Per tornare ai famosi, non ho mai voluto avere rapporti con i craxiani, i berlusconiani, i leghisti e con i renziani. E anche con quelli di Comunione & Fatturazione. Io non voglio vedere loro e loro non vogliono vedere me perché sanno che non cerco il compromesso.” 

Dai, basta con le premesse, spara i nomi!!! “Soccia Herpes, quanto non ti sopporto! Allora, stimo Giovanni Bazoli, Gian Maria Gros-Pietro, Federico Ghizzoni, che ho conosciuto vent’anni fa a Singapore. È stata una piacevole conoscenza quella di Carlo Azeglio Ciampi ai tempi della Banca d’Italia. Anche Mario Draghi, che è una persona davvero simpatica. Claudio Costamagna lo conosco da bambino. Massimo Tononi da 25 anni. Insomma, la finanza italiana la conosco tutta e la frequento raramente. Ci sentiamo al telefono e ci salutiamo dicendo che ci vediamo in Italia.”

Industriali? “A parte i nomi che ho già fatto in passato, cito Francesco Merloni, che è stato uno degli ultimi grandi industriali italiani. Stimo Marchionne che ho conosciuto a Pechino nel settembre del 2006, quando ancora non era super-famoso. Eravamo all’Assemblea del Popolo, lui firmava per investimenti di Fiat e io ero lì per il Mandarin.”

In politica? “Sono amico di Enrico Letta e, seppur la considerazione generale degli italiani sulla sua presidenza non sia esaltante, lo trovo un bravissimo ragazzo. Mi ha fatto una ottima impressione Susanna Agnelli, una donna davvero carina nei modi e molto intelligente. Nei ritagli del mio tempo trascorso in Italia, intorno prima ad Andreatta e poi a Prodi ho conosciuto persone per bene. Non ho più fatto la comunione dalla prima elementare ma ho frequentato l’area della sinistra cattolica della DC tra il 1996 e il 2004 e devo dire che aveva uno zoccolo duro di brave persone. Nonostante lo odino in molti, ho grande rispetto per Giuliano Amato. Sì, di lui ho un’opinione formidabile. Il vituperato Gianni De Michelis mi è parso una persona intelligente e colta. Arturo Parisi è una brava persona. Mentre, in sostanza, ho l’idea che quelli di oggi siano quasi tutti camorristi. E in generale non amo gli uomini di sistema alla Passera e alla Montezemolo. Io sono un indipendente. Ah, e devo dirti che sono membro dell’AREL…”

Che roba è? “AREL sta per Agenzia di Ricerche e Legislazione. È stata fondata nel 1976 da Andreatta con l’esigenza di approfondire, con rigorosi strumenti d’indagine e con un forte segno di innovazione culturale, i più rilevanti temi economici, amministrativi e istituzionali italiani e internazionali. La sua attività è finalizzata all’esame, mediante ricerche, documenti e dibattiti, dei principali temi economici e istituzionali, sia come presupposto di un lavoro legislativo, sia come approfondimento di alcune questioni decisive per lo sviluppo della società italiana e per la sua collocazione europea e internazionale.”

Poi? “Sono presidente onorario del Centro studi Alcide De Gasperi di Imola.”

Hai fatto anche tu il boy scout prima di Renzi? “Certo.”

Davvero? “Sì, cazzo vuoi, ho fatto il boy scout.”

Cosa ti accomuna a Renzi? “Mah, in sostanza abbiamo la stessa faccia da culo.”

A proposito di Renzi, la Merkel qualche giorno fa ha fatto piangere davanti alle telecamere una bambina palestinese profuga che parlava perfettamente il tedesco e che voleva restare in Germania con la sua famiglia, spiegandogli che non c’è posto per tutti. Allora mi sono immaginato Renzi al posto della Merkel. Cosa dici, avrebbe “intortato” la bambina da piacione o no? “Renzi avrebbe fatto del cinema di sicuro. Poi la bambina sarebbe stata mandata via dall’Italia per errore. E dopo, con lo scandalo innescato dall’opinione pubblica, l’avremmo riportata da noi sull’aereo presidenziale sotto i riflettori pagando 20 milioni di euro di riscatto.”

Forchielli e le facce dell’Italia contemporanea.

Forchielli intervistato da Michele Mengoli per Oblòg (31 Luglio 2015)

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