Forchielli e Antonio Azzollini. L’Italia va liberata

Lui, l’oratore, è Antonio Azzollini, da Molfetta, classe 1953, avvocato e uomo dello Stato. Ha attraversato tutto l’arco partitico italiano, con più maglie indossate dell’ex calciatore Bobo Vieri. In rigoroso ordine cronologico: PDUP (Partito di Unità Proletaria), Verdi, PCI e PDS e Partito Popolare Italiano. Poi è sedotto dalla discesa in campo di Berlusconi. Entra in Forza Italia e viene eletto senatore nel 1994. Nel 2001 viene rieletto e diventa presidente della Quinta commissione permanente del senato – quella del Bilancio – carica che tranne “spiccioli” ha ricoperto fino a oggi. Nel frattempo diventa anche sindaco di Molfetta. In seguito alla caduta del governo Prodi si dimette dalla carica di sindaco per ricandidarsi a senatore e allo stesso tempo si ricandida come primo cittadino di Molfetta. Viene riconfermato sindaco – per dimettersi poi nel 2012 – e senatore e anche presidente della commissione Bilancio al senato tanto che merita le luci della ribalta della puntata di Report del 21 marzo 2010. Nel 2013 aderisce al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano e sempre nel 2013 (il 7 ottobre) è indagato per una maxi truffa da 150 milioni di euro legata alla costruzione del porto di Molfetta, appaltata nel 2007 e mai terminata. Mentre il 10 giugno 2015 viene chiesto al senato di poter procedere al suo arresto per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta dell’ex ospedale psichiatrico Casa Divina Provvidenza di Bisceglie (al quale si riferisce l’urologica orazione iniziale).

Sentiamo Alberto Forchielli. Antonio Azzollini è il presidente della commissione Bilancio del senato… “Non serve la colpevolezza, bastano le accuse. Parliamo di una delle cariche più importanti dello Stato. Quest’uomo negli anni può aver fatto pressione su leggi pesantissime, fondamentali. Non c’è più niente da dire. L’unica è marciare su Roma con i trattori delle mie aziende agricole e provare a liberare l’Italia da questa gente. Venticinque anni fa c’era Andreatta al Bilancio, oggi c’è Antonio Azzollini, più in basso di così non credo si possa scendere.” 

Azzollini è in parlamento dal 1994… “È la teppaglia di Berlusconi. Il fior fiore della borghesia italiana. E poi ancora qualcuno si meraviglia se con la vittoria del Bungadillo nel 1994 io ho preso il primo volo per l’Asia. Quando hanno aperto le fogne sono scappato. È gente da disprezzare. Almeno Craxi un minimo di selezione la faceva, un minimo di coscienza ce l’aveva. Berlusconi no. Ha pescato nel letame.”

PDUP, Verdi, PCI, PDS, Partito Popolare Italiano, Forza Italia, Popolo della Libertà e Nuovo Centrodestra. Azzollini è stato ovunque… “È come la pallina del flipper… Ha fatto Bingo. Il Grande Slam. Va detto che come lui sono in pochi. Antonio Azzollini meritava di più della presidenza della commissione Bilancio. È un talento inespresso. Se lo mettiamo al posto di Renzi fa sparire il deficit in un attimo. Mandiamo lui a dialogare con la Merkel e con Juncker. Non abbiamo capito un cazzo. E in effetti non abbiamo capito nemmeno la grandezza di Berlusconi.”

Dopo la scoperta di uno come Azzollini per anni in un ruolo chiave delle istituzioni italiane, come la vedi? “Non c’è più speranza. La speranza è solo fuori dall’Italia. Fammi fare un appello ai genitori italiani. Se avete dei figli sotto i 15 anni avete il dovere morale di sistemarli all’estero. Mandateli il più lontano possibile da questa gente che ha annientato la nostra patria.”

Nell’assordante silenzio delle suore e di tutti noi.

Forchielli intervistato da Michele Mengoli per Oblòg (19 Giugno 2015)

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