Campioni di domani

Forchielli di Mandarin Capital Partners racconta le strategie seguite dal fondo private
Dimostrando che le passioni personali e le scelte di business possono incrociarsi
Dalle materie prime a internet, dalle biotecnologie agli smartphone fino alle tv a led, tutti i grandi filoni della crescita planetaria degli ultimi anni sono transitati altrove, tra Usa, Cina e India. Eppure c’è chi sull’Italia punta, dato che non mancano realtà eccellenti. Parla Alberto Forchielli, fondatore del fondo di private equity Mandarin Capital Partners, dai suoi osservatori privilegiati di Boston e Bangkok, Singapore e Hong Kong. Ai giovani italiani suggerisce di uscire dalle zone di conforto e di a farsi le ossa altrove. Un messaggio chiaro che si può ritrovare nel suo ultimo libro, ‘Il potere è noioso’.
Partiamo da qualche numero  della sua società…
Siamo un fondo di private equity.
Il primo fondo, costituito nel maggio 2007, ha completato la fase di disinvestimento.
Il fondo ha raccolto 327,7 milioni di euro (per oltre il 90% investito) ed effettuato 10 investimenti nel periodo maggio 2007 – aprile 2012. Il secondo fondo, costituito nel 2013, con un committed capital di 195 milioni di euro, ha già realizzato 7 investimenti.
Come scegliete i target d’investimento?
Mandarin fino a oggi ha sempre investito in società italiane (fatta eccezione per una cinese) perché ritiene che nel nostro Paese ci siano tante eccellenze che, con il giusto supporto, possono migliorare e crescere. Le aziende target sono di media dimensione, con un fatturato compreso tra i 30 e i 100 milioni di euro, come già detto orientate all’esportazione e leader di nicchie di mercato profittevoli possibilmente non ciclici e frammentati.
Proviamo ad allargare l’orizzonte. L’Italia sembra precipitare in tutte le statistiche economiche.
A proposito di questo lei ha scritto un libro, “Il potere è noioso”, edito da Baldini & Castoldi. Qual è il messaggio che vuole lanciare?
Dalle materie prime a internet, dalle biotecnologie agli smartphone fino alle tv a led, tutti i grandi filoni della crescita planetaria degli ultimi anni sono transitati altrove, tra Usa, Cina e India. Non certo in Italia, agli ultimi posti in Europa per il percorso realizzato verso un’economia e una società digitali. Nel mondo le imprese scappano dai posti dove non c’è la banda larga. Internet che va piano è peggio dell’alto costo del lavoro perché nuoce tremendamente alla produttività. Quindi il messaggio è questo. Bisogna evacuare i giovani dall’Italia. È così.
Va fatta una nuova Arca di Noè per salvarli prima che qui marciscano.
Le generazioni precedenti hanno fregato i giovani e continuano a farlo. Chi ci governa non lo dice. Non può dire apertamente che la ripresa non c’è e non ci sarà. Da una parte abbiamo un welfare oppressivo, un debito stratosferico e una burocrazia folle, dall’altra parte la maggioranza dei giovani ha idee bislacche per la testa, oppure non ne ha del tutto.
È un problema geopolitico e sociale. Se non hai le idee chiare già da adolescente, non a ventiquattro, ma a quattordici anni, sei fregato.
Quali sono le sue passioni e le sue note caratteriali e come queste incidono nel suo modo di fare business?
Sono tifoso del Bologna ma sono deluso dal calcio. Come passione materiale ho sempre amato le moto e le Harley in particolare. Una vera passione è stata la bicicletta, ci sono andato per molti anni, poi quando sono andato in Cina l’ho mollata per mancanza di tempo. Sono maniaco per l’ordine. Casa mia sembra disabitata per quanto nulla è fuori posto. E anche le mie stanze di albergo, quando le lascio, sembrano sempre come all’arrivo.
La passione per l’economia e la tecnologia la riverso nel business, scommettendo anche sulle biotecnologie. Credo che l’innovazione tecnologica, nonostante l’epoca attuale stracolma di incertezze, sia la luce del futuro per tutta l’umanità. Difatti oggi il potenziale è senza limiti o quasi: enormi passi avanti ci attendono per ciò che riguarda l’intelligenza artificiale, le biotecnologie, le nanotecnologie, l’economia condivisa e nasceranno nei prossimi anni nuove discipline che in questo momento non possiamo nemmeno immaginare. Perciò, ragazzi, ottimismo verso il domani!
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Articolo di  FRANCESCA VERCESI / @frverces, Private

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